Nativi e attivi: ecco la sostenibilità versione Gen Z
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“Walk the talk”
Oggi più che mai, ascoltare i giovani e comprendere le loro esigenze più profonde è essenziale per le aziende che vogliono guardare al futuro ed esserne protagoniste. Per attrarre e coinvolgere coloro che rappresentano i lavoratori e i consumatori di domani, le imprese devono dimostrare un impegno concreto e tangibile su temi come sostenibilità e inclusione, a partire da una comunicazione autentica ed evidence based. Ci troviamo di fronte a generazioni che sono cresciute in modo nativo nel digitale e nella sostenibilità, con caratteristiche e contraddizioni inedite che richiedono una risposta coerente e lungimirante.
Teenagers, young adults, young professionals: le voci di una generazione sempre più consapevole e impegnata.
La ricerca “Versione Gen Z: le prime generazioni native sostenibili si raccontano”, promossa da Angelini Industries, realizzata da Quorum/YouTrend e CSA Research e presentata al Salone della CSR di Milano, è nata con l'obiettivo di raccogliere e approfondire le priorità e le aspettative dei giovani tra i 14 e i 29 anni, appartenenti alla Generazione Z.
Dai risultati dell'indagine, condotta mediante una metodologia innovativa e interattiva, appositamente concepita per avvicinarsi agli ambienti e al linguaggio delle nuove generazioni, emerge in modo inequivocabile che i giovani manifestano un interesse prevalente verso aziende che promuovono valori chiari e obiettivi condivisi, offrono flessibilità lavorativa e garantiscono reali opportunità di crescita professionale. Le nuove leve dimostrano, inoltre, una maggiore sensibilità rispetto alle generazioni precedenti verso tematiche ambientali e sociali, risultando più inclini all'attivismo in tali ambiti e propense all'acquisto di prodotti ecosostenibili.
Lasciando parlare i numeri: la Generazione Z è più sensibile e informata sulla crisi climatica rispetto al resto della popolazione. Il 53% si definisce ambientalista e quasi la metà ha boicottato prodotti o marchi considerati socialmente irresponsabili, una percentuale superiore a quella della popolazione generale. Inoltre, il 60% è disposto a pagare un premium price per un prodotto sostenibile, nonostante la minore disponibilità economica.
I giovani mostrano, infatti, particolare sensibilità verso la componente “E” dell'acronimo ESG (Environment, Social, Governance), con il 44% che definisce un'azienda "sostenibile" se impegnata concretamente nella tutela ambientale, contro il 41% del resto della popolazione. Cresce anche l'attenzione verso i temi sociali, come la protezione dei diritti dei lavoratori e il sostegno alle categorie più vulnerabili, evidenziando un approccio sempre più olistico e completo alla sostenibilità.
Ma chi deve guidare il cambiamento?
La risposta della Gen Z è netta: lo Stato, prima di tutto, seguito dai cittadini e dalle aziende. Il 78% degli intervistati sostiene che i governi debbano assumere un ruolo centrale nel processo di cambiamento e il 64% ritiene che lo Stato debba farsi carico degli oneri legati alla sostenibilità, mediante l'adozione di politiche di incentivazione adeguate.
Molti giovani ritengono responsabili le generazioni precedenti della crisi del pianeta, ma sono pronti a trasformare il risentimento in azione e presa di responsabilità: il 61% attribuisce l'origine della crisi climatica allo stile di vita e ai modelli economici adottati nel passato, 2 su 3 si dichiarano adeguatamente informati in materia di sostenibilità, mentre il 43% è disposto a boicottare prodotti e servizi di aziende ritenute nocive per l'ambiente.
Anche sul piano lavorativo, la Generazione Z ha idee chiare e radicalmente diverse rispetto al passato. Il 49% dei giovani mette al primo posto l’equilibrio tra vita privata e professionale nella scelta del posto di lavoro, mentre oltre il 20% ritiene fondamentale ritrovarsi in valori aziendali solidi e ben definiti.
I giovani non si limitano a osservare: agiscono e pretendono autenticità dalle aziende.
Per Angelini Industries, la sostenibilità non è solo un tema nativo o un imperativo etico, ma una scelta strategica che si concretizza in modo trasversale e integrato in tutti i settori di attività, a partire dalle proprie persone. Quasi un terzo delle nuove assunzioni riguarda professionisti under 30, particolarmente interessati a misure di flessibilità, come lo smart working, e a opportunità di sviluppo e crescita chiare e ben delineate, come quelle offerte dal Gruppo grazie alla presenza di Angelini Academy.
Sul fronte della sostenibilità ambientale, tema di attenzione per la GenZ, Angelini Industries è impegnata ad ottimizzare i suoi modelli di consumo e a ridurre la sua impronta emissiva, a partire da un “luogo” simbolico quale “Casa Angelini", lo storico headquarter di Roma, esempio di rigenerazione urbana e innovazione tecnologica sostenibile e tra i pochi edifici ad avere la certificazione LEED Platinum a Roma.
È finita l’epoca delle promesse vuote: oggi “walk the talk” è la regola.
Fare davvero ciò che si dice, garantendo trasparenza e coerenza, senza nascondere informazioni (fenomeno noto come "hushing”) o edulcorare la realtà (le ben note multiple varianti di “washing”) è oggi una priorità per le aziende. E dire quello che si fa, in nome dell’autenticità.